L’allevamento caprino è sempre stato una grande fonte di sostentamento per le comunità montane.
Allevamenti che, se un tempo era principalmente destinati al consumo delle comunità montane, oggi stanno avendo un notevole incremento e diffusione nel resto del mercato. Questa grazie ad esperti allevatori, che con incroci e selezioni hanno reso possibile un aumento delle capacità produttiva della specie, ma anche alle associazioni che sono nate proprio per tutelare le razze autoctone caprine. Ma l’evoluzione che ha fatto la differenza è stata soprattutto quella relativa alle tendenze alimentari dei consumatori.
Oggi più che mai i consumatori sono sensibili a prodotti poveri di colesterolo e lattosio ma ricchi di proteine, come quelli caprini, che sono sempre più preferiti al latte vaccino e derivati, sia nelle diete che nelle alimentazioni controllate di soggetti intolleranti.
Qualità che hanno portato in auge l’eccellenza dei prodotti lattiero caseari degli allevamenti caprini italiani, tra cui spicca la capra bionda dell’Adamello.
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Origine
La capra bionda dell’Adamello è una razza autoctona del territorio della val Camonica, in provincia di Como e Lecco.
Particolarmente diffusa nei territori alpini dell’Adamello, da cui prende il nome, vetta principale delle Alpi retiche meridionali. Sono diffusi allevamenti anche nelle confinanti zone bergamasche della Val di Scalve e della penisola Lariana.
La razza è stata riportata sul registro anagrafico caprino nel 1997, ma ancora non ne è del tutto certa l’origine. Si ipotizza sia una discendente della capra svizzera di Toggenburgo, da cui però, si è distanziata notevolmente dal punto di vista morfologico. Probabilmente c’è stata una forte selezione dovuta tanto agli allevatori, che hanno preferito esemplari con un determinato tipo di mantello, quanto alla morfologia del territorio.
La barriera naturale montuosa ha infatti permesso un naturale raggruppamento ed isolamento di alcune gruppi caprini. La selezione naturale ha poi fatto il resto, andando a rafforzare quelle specifiche caratteristiche che oggi sono il tratto distintivo della capra bionda dell’Adamello.
Caratteristiche
La capra dell’Adamello è una capra di stazza medio-grande, dalla forte struttura scheletrica. È dotata di un torace ben sviluppato e una groppa spiovente. Il collo, munito di tettole, è allungato e sottile, così come la testa che, leggera e fine, è adornata di orecchie laterali rizzate sempre in alto.
Sulla sommità del cranio possono essere presenti delle corna a sciabola con estremità divergenti; questo a seconda della scelta dell’allevatore.
L’esemplare maschio ha la tipica barbetta bianca, ma non è raro che ne sia munita anche la femmina. La capra femmina ha un apparato mammario grosso, con capezzoli di tipo piriforme.
Entrambi i sessi sono dotati di arti solidi e robusti e di una pelle fine ed elastica. La definizione di “bionda” la si deve al mantello, che può avere varie tonalità di colori quasi sempre tendenti al chiaro. Le più diffuse sono quelle giallino-bionde e quelle nocciola chiaro, ma esistono anche razze dal pelo più scuro.
Qualsiasi sia la colorazione, sono sempre presenti delle zone bianche, che si estendono per tutto il basso ventre fino alla coda, comprendendo anche l’interno coscia e lo scroto. Le striature bianche si trovano anche sul muso, seguono la linea degli occhi ed arrivano alle orecchie.
Nei maschi adulti, così come per le femmine, l’altezza è di circa 75 centimetri al garrese. Varia il peso: 70 – 75 chilogrammi per i maschi, mentre le femmine si attestano intorno ai 60 chilogrammi di peso.